Quali sono i diversi tipi di frodi in negozio?
Negli ultimi anni, la stampa ha riportato varie frodi commesse nei negozi. Dipendenti e clienti possono mettere in atto vere e proprie truffe. Vediamo quali sono i principali e in che modo l’intelligenza artificiale permette di farvi fronte.
Alcune frodi e truffe identificate nei negozi
La maggior parte delle frodi è legata al taccheggio e ha quindi un impatto diretto sulle differenze inventariali.
Frodi da parte di dipendenti
Tra le tipologie di frodi più comuni si registra il furto di merce all’interno del negozio, in particolare dal magazzino. Può trattarsi di piccoli articoli, ma la stampa riporta anche articoli di maggior valore di mercato, che vengono successivamente rivenduti al dettaglio su noti siti di vendita tra privati.
Un’altra truffa consiste nel gonfiare l’importo delle carte fedeltà. Il dipendente lo fa a proprio vantaggio o a vantaggio di amici e familiari. Le carte vengono quindi utilizzate per pagare articoli all’interno del negozio o beni in un altro negozio della catena. Una variante di questa frode prevede l’uso delle carte regalo.
A volte è il personale di cassa a rendersi complice della truffa, bloccando i codici a barre degli articoli. Il cliente (un amico o un familiare) passa dalla cassa con il carrello pieno, ma solo pochi articoli vengono effettivamente scansionati. Il cliente esce dal negozio avendo pagato gli articoli, ma solo per pochi euro.
Tecniche di frode messe in atto dai clienti in un negozio
Quando si tratta di clientela, le tecniche sono numerose e talvolta molto fantasiose. Questi vari tipi di frode sfuggono spesso all’attenzione del sistema di videosorveglianza del negozio, perché sono discreti e realizzati con abilità. A volte non sono rilevabili sui monitor di controllo, nemmeno da un occhio esperto.
Segnaliamo, per esempio, lo scambio di etichette. È sufficiente sostituire l’etichetta di un prodotto con quella di un prodotto simile, ma più economico.
Alcune persone si procurano dei sacchetti per evitare di far scattare i portici antitaccheggio. Le borse possono anche avere un doppio fondo in cui nascondere gli oggetti. A volte sono i vestiti a essere usati per nascondere i prodotti.
Come utilizzare l’intelligenza artificiale per combattere i furti?
L’installazione di telecamere di sorveglianza è essenziale se si vuole migliorare la sicurezza del negozio, indipendentemente dalle sue dimensioni. Tuttavia, non basta: è necessario riuscire a monitorare gli schermi per tutto il tempo in cui il negozio rimane aperto. Occorre quindi assumere personale di sicurezza così da poterlo far ruotare.
Per rispondere a queste problematiche, Veesion ha sviluppato un sistema di intelligenza artificiale che si installa direttamente sulle telecamere del negozio. Come può aiutare i commercianti a proteggersi dalle frodi messe in atto da dipendenti o clienti? Ebbene, grazie all’IA, è possibile rilevare i gesti e i comportamenti sospetti. L’algoritmo viene addestrato ad analizzare tutti i gesti compiuti dalle persone presenti in un negozio e a riconoscere quelli sospetti.
Non appena viene identificato un comportamento strano, viene inviato un avviso video al responsabile o agli addetti alla sicurezza che, a questo punto, possono intervenire con l’individuo e mostrargli le registrazioni. Il direttore del negozio può trovare un accordo con l’individuo: restituire la merce o pagarla. Può inoltre decidere di presentare una denuncia e, nel caso di un dipendente, di imporre una sanzione disciplinare o addirittura il licenziamento.
L’IA è facile da usare e non richiede l’acquisto di attrezzature aggiuntive. Il direttore del negozio deve semplicemente assicurarsi che le telecamere siano posizionate nei punti appropriati (scaffali, zone di passaggio, magazzini). Ma attenzione: c’è un regolamento da rispettare. È vietato, ad esempio, collocare telecamere in un camerino. È possibile installare una telecamera sulla postazione di cassa, ma deve rispettare la privacy del dipendente.
In generale, è bene sottolineare che l’IA sviluppata da Veesion non si basa su un algoritmo di riconoscimento facciale. Non cerca di identificare un individuo o di raccogliere informazioni su di lui. Si limita ad analizzare i gesti. Ed è in questo modo che riesce a rilevare i comportamenti fraudolenti nei negozi.
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